Cosa c’è dietro il risultato di una personalità di successo? Individualità che grazie alla propria capacità di andare oltre l’ostacolo hanno superato il fattore possibilità, quella soglia in cui l’impossibilità non è più una condizione ammessa. Le persone creano e generano valore perché in sé non hanno altre alternative. Molti si chiedono ma come si fa a fare quello che fanno? Come si fa a pensare in modo diametralmente opposto, essere cosi scaltri, un passo avanti? Da cosa proviene questa “dimensione”? Mentre qualcuno si concentra sul problema, altri hanno già sperimentato la soluzione, mentre qualcuno ci sta pensando, di fronte c’è un individuo che lo sta facendo. Ciò che fa di una persona una “personalità” è la propria capacità di osservazione, il proprio fiuto, la propria attitudine a focalizzarsi su ciò che egli crede avverabile.

Non puoi manifestare ciò che non riesci ad essere!

La domanda è: chi sei quando tu non sai chi vuoi essere? quando non hai un desiderio che ti accompagna? Si fa molta confusione, erroneamente ci facciamo trasportare da ciò che i nostri occhi osservano, senza contemplare l’idea di cosa realmente occorre per riuscire a sviluppare un’idea, un business, a generare una famiglia di valore, ad educare un figlio secondo il suo (e non il nostro) istinto, la sua indole, la sua genialità. È difficile, molto difficile, ma se non agiamo ogni cosa è impossibile! Molti hanno paura e pensano che in qualsiasi condizione non c’è la possono fare, ecco perché stentano a credere che qualcuno armato della propria capacità, volontà, disciplina, attitudine, possa riuscire a creare e generare la propria fortuna. Osserviamo il mondo, lo guardiamo come perfetto che sia e nonostante questo cerchiamo di modificarlo, perché crediamo poterlo farlo migliore. Perché ci arroghiamo di poter fare meglio quello che fanno altri e non riusciamo neanche ad iniziare quello che dovremmo fare per noi stessi? Perché guadiamo l’orticello del vicino e non osserviamo il nostro di orticello “devastato”? Viviamo in una confusione di ruoli gigantesca, ci perdiamo nel cercare un motivo perché tu non debba avere il giusto merito invece di preoccuparmi di creare io il mio! Quanti comprendono quanta sofferenza ci sia in un cammino, in un percorso, nel creare una azienda, nell’affrontare se stessi in un conflitto perenne, quando ogni giorno si vorrebbe sprofondare perché non si incontra la forza, la verve necessaria, ma si deve farlo, perché altrimenti tutto non avrebbe più senso? Chi può comprendere la fame e la voglia che le persone hanno nel creare qualcosa che rimanga nella storia, nel produrre benessere e perché no riceverne i frutti di ciò che si è creato? Ammiro, stimo, lavoro con queste personalità. Molte volte per colpa degli impegni, dei soldi, delle vicende professionali, non si riconoscono più, si allontanano da quei valori che li hanno resi forti, potenti, danarosi. Quando la voglia di “comando” è diventata più forte ed ha sostituito le buone maniere ed il buon senso, aumenta il desiderio di apparenza e scema quello di “essere”. Per vocazione potremo essere leader per dovere potremo comportarci da capi. Leggo, vedo come, chi ottiene risultati sia visto da extraterrestre, semplicemente perché si è creato una realtà differente, perché possiede cose che altri non hanno, perché vive in posti che altri non possono. Io risponderei perché ha attuato regole e priorità che altri non si danno. Le qualità che tanti possiedono non sono in ciò che noi vediamo, neanche in quelle che presumiamo, probabilmente ci sono doti e qualità di persone che non possiamo minimante percepire, non ne siamo all’altezza. Molte cose non si possono comprendere, occorre carattere, occorre elasticità mentale, sofferenza, esperienza, intelligenza, sensibilità, percezione e tanto altro. Le personalità di spicco sono spesso vittime del loro successo, con un’anima viva, ed una fragilità costretta a nascondersi per non far trapelare la sua stessa debolezza. Molti che hanno successo, potere, che hanno denaro, per ricoprire quel ruolo che li contraddistingue, hanno costruito un clone di sé stessi che nemmeno riescono a identificare. Vocazione o dovere è questo: quanto hai creato la tua “realtà” per un senso di dovere e quanto è ciò che naturalmente sei portato a fare?  Si può essere dei leader migliori solo quando diamo valore alle persone ed a sé stessi. Aiutando gli altri miglioriamo noi.  Molti valgono di più di quello che hanno creato solo che lo dimenticano e ciò che appare sostituisce ciò che invece intimamente sono. La scoperta di sé stessi non ha tempo, ne soldi, ne fama, è un viaggio che comincia esplorandosi. È un viaggio che comincia nell’affrontare ciò che pensiamo di non essere o di aver bisogno, che neghiamo, che snobbiamo, solo perché non si crede ad un potere superiore, quello che fa delle persone degli individui 10 volte più potenti quando hanno accesso al proprio imprescindibile essere. Il potere di sé stessi è ciò che può cambiare una vita e renderla al top, solo che a volte dobbiamo osservare quel buio che non si vuol per nessun motivo osservare!

Ti sei mai allenato ad essere te stesso?

Come sarebbe se tu facessi di ciò che fai una vocazione e non un dovere?

Penso che si possa essere dei leader, dei capi, personalità di alto spessore, solo quando diventiamo degli ” INDIVIDUI ” migliori. Solo elevando la tua consapevolezza, la tua capacità di comunicare a te stesso ed agli altri potrai generare il potere ed il desiderio che può farti raggiungere i risultati che vuoi!

Solo osservando te stesso da un’altra prospettiva  puoi creare una diversa possibilità nella tua vita e nella tua professione!

Mario Farinella

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